sabato 6 ottobre 2012

Ritrovate Piramidi sott'acqua al largo di Cuba....Ancora Piramidi....



Nel 2001 un team di ricercatori facenti parte di una società canadese che lavorava al largo della costa occidentale di Cuba, scoprì delle rovine di un’antica città sommersa da migliaia di anni. L’incredibile scoperta, avvenuta grazie alle sofisticate apparecchiature sonar capaci di rilevare strutture in pietra sino a 650 metri di profondità, destò particolare interesse in tutta la comunità scientifica, che ne avviò le indagini. I primi esploratori individuarono il complesso nel 2000, quando venne scansionata l’area attraverso una sofisticata apparecchiatura che produsse varie immagini di pietre disposte simmetricamente.
Paulina Zelitsky, ingegnere russa assegnata allo spionaggio sottomarino durante la guerra fredda, e suo marito Paul Weinzweig, ricercatore della “Advanced Digital Communications” (foto sotto a sinistra) che ha sedi in Canada e Cuba, a bordo del loro vascello di ricerca “Ulises”, stavano esplorando i fondali al largo di Capo Sant’Antonio a nord ovest di Cuba, in cerca di relitti da recuperare. Ci si rese quindi conto che la struttura doveva rappresentare un complesso urbano, per cui venne successivamente inviato un robot esplorativo molto avanzato. Scelsero di avvalersi del Remotely Operated Vehicle (ROV), teleguidato, in grado di riprendere immagini e raccogliere campioni di roccia a grandi profondità. Ad accompagnarli nella spedizione c’erano anche esperti locali, tra i quali il dott. Manuel Iturralde, geologo ricercatore del Museo di storia Naturale di Havana.
Le riprese subacquee confermarono la presenza di enormi blocchi di granito ben levigato. Secondo i ricercatori alcuni di questi presentavano delle forme piramidali, altri circolari, alcuni incredibilmente allineati. Dopo le analisi dei campioni e delle immagini relative alle spedizioni del 2001, Iturralde confermò che quelle strutture erano sicuramente fuori dell’acqua in passato e che, non essendoci spiegazioni geologiche diverse in merito alla loro composizione, forma e disposizione, potrebbero essere state perlomeno modificate da un intervento umano. La datazione delle strutture risaliva a 6000 anni fa, una data che precede di 1500 anni le grandi piramidi egizie. “E’ una struttura veramente meravigliosa che sembra un grande centro urbano del tempo,” riferì l’esploratrice Paulina Zelitsky all’agenzia di stampa Reuters. “Tuttavia, sarebbe del tutto irresponsabile affermare qualcosa di certo prima di avere prove“. Qualcuno ha anche ipotizzato probabili correlazioni con il Diluvio Universale narrato dalla Bibbia, sulla quale si legge che il nostro pianeta venne sconvolto da pesanti inondazioni diverse migliaia di anni fa. Ad oggi questa meraviglia resta sconosciuta al grande pubblico, quasi dimenticata dai media e dalle fonti giornalistiche. Come riferito dal ricercatore Carlo Alberto Cossano, senza voler entrare nel campo della teologia, dell’esegesi biblica o della filosofia, quindi, non è certo da visionari, mitomani o irragionevoli ammettere che le rovine sommerse di Cuba abbiano potenzialità che potrebbero obbligare a riscrivere la storia delle civiltà dell’uomo, se non addirittura contribuire a chiarire i misteri concernenti la sua origine.
Foto sopra: una delle piramidi scoperte nei fondali vicino Cuba
Il alto il sito archeologico scoperto nei fondali del Mid-Atlantic Trench
IL COVER -UP E I VIDEO
A quanto pare in Italia le notizie ( come quelle pubblicate su alcuni siti web) vengono accuratamente filtrate e distorte, per creare disinformazione, ma si apprende da altre fonti che i due scienziati Paulina Zelitsky e e suo marito Paul Weinzweig, hanno effettuato altro sopralluogo con i  sottomarini per sondare i fondali a largo di Cuba e hanno trovato enormi strutture piramidali che come grandezza sono simili a quelle della piana di Giza in Egitto,  costruite con pietre che pesano centinaia di tonnellate. Hanno trovato sfingi, pietre disposte come Stonehenge, e una lingua scritta incisa sulle pietre. Perché tutto questo è stato messo a tacere?
Paulina Zelitsky
Fotografie della grotta dell’Isola della gioventù cubana in cui si osserva un simbolo a stella identico a quello visto nei fondali marini a Cuba © 2001 da Paulina Zelitsky
Il governo degli Stati Uniti ha scoperto il luogo presunto durante la crisi dei missili a Cuba negli anni Sessanta, i sommergibili nucleari da crociera nel Golfo che si trovavano in alto mare, hanno scandagliato la zona effettuando ricerche, fotografie e rilievi delle strutture piramidali. Hanno immediatamente creato una zona Off Limits  e il sitoarcheologico è stato messo sotto controllo, in modo da non essere preso dai russi. Un informatore dall’esercito, cheprestava servizio a Montego Bay,  ha detto che stanno ancora lavorando sul sito e recuperare alcuni oggetti e strumenti (compresi quelli che funzionano ancora) a partire dagli anni ’60. Questa zona a Cuba,  non poteva essere un Bacino di meno di 10.000 anni fa … Un sito molto ben conservato. La nostra ipotesi è che se l’area della piattaforma delle Azzorre, se fosse meglio esplorata si potrebbero trovare i resti di altre città come questa. Vi è un rapporto non confermato di una struttura di città come questa a 250 miglia a sud delle Azzorre. Questo viene confermato anche dallo scrittore famoso Charles Berlitz.
Nel numero di settembre / ottobre della rivista americana Ancient American, c’è un breve articolo intitolato ‘US Navy Atlantis Cover-up?’ Si dice che il 7 settembre 2001, una squadra navale proveniente dalla Spagna, era in cerca di petrolio e si è fermata a 250 km a sud ovest delle Azzorre. La squadra navale era dotata di due sommergibili di ricerca e durante l’immersione hanno trovato  una sporgenza lunga 90 chilometri con un tempio centrale sostenuto da tre stand di nove pilastri di circa 3 metri di diametro che sostengono un tetto piano in pietra di circa 20 metri di larghezza e 30 metri di lunghezza. Ci sono i resti di cinque canali circolari e ponti, oltre a quattro anelli e strutture come un tempio nel mezzo. Esso si trova a circa 2.800 piedi di profondità nel Mid-Atlantic Trench. Secondo i ricercatori, quando hanno cercato di inviare le immagini fotografiche dal sito archeologico, i loro segnali sono stati bloccati da una nave della US Naval che si trovava nelle vicinanze.
Redazione Segnidalcielo
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